Parola


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Molte volte utilizziamo parole di cui non ne conosciamo l’origine, la radice, l’etimologia. Ciascuna parola racconta una storia, ha una nascita, una crescita  e infine una morte, puo essere contorta, oppure semplice e onesta. Ciascuna parola ha un suo perché. Cerchiamo allora di impegnarci a seguire e quindi a capire il senso, la storia di ciascuna….. Partiamo allora  da “parola”, visto che è proprio di parole che parliamo.

Parola” e “Termine” possono sembrarci 2 sinonimi, ma se li guardiamo con più attenzione, scopriamo invece che non lo sono, e anzi sono addirittura 2 parole totalmente differenti.

“Parola” viene dal latino medievale “paraula”, attraverso la fusione del dittongo “au” in “o”. Questa è una trasformazione molto frequente nelle parole italiane derivate dal latino, come possono essere “oro” da “aurum”, oppure il verbo “godere” da “gaudere”. Quindile parole derivano da “parabola”. “Parabola” a sua volta ha origine dalla fusione di 2 termini derivanti dal greco: παρα + βαλλω. “παρά” è un prefisso usato in greco antico per indicare la vicinanza, qualcosa che sta accanto, come un paragone, come una similitudine. “βάλλω” è un verbo alla 1 pers. sing dell’ indicativo presente, che ha il significato di gettare, porre, collocare.

La parabola infatti non tocca un argomento in modo diretto ed esplicito, ma gli si pone accanto, come quando gettiamo in alto un oggetto e questo, descrivendo una parabola, arriva a un determinato punto, non velocemente e direttamente, bensì lentamente e indirettamente. Così anche la parola che non arriva diritta al segno, non dice esplicitamente quella cosa, ma un altra che si avvicina.

“Termine” indica un confine, un limite, un termine. Mentre così, termine chiude, limita, confina, così invece, parola apre, suggerisce, lascia passare. Se noi infatti indicassimo per parola “acqua” e per termine “H2O”, scopriamo che, con grande meraviglia, mentre con “acqua” pensiamo subito a un infinità di parole (il mare, la poggia, la tempesta, la rugiada etc…..), invece con “H2O” ci viene in mente sono ed esclusivamente la formula dell’acqua.

Mentre con “acqua” noi ci apriamo e sognamo, invece con “termine” ci chiudiamo e diamo un termine, un confine alla grande potenza e forza della parola “acqua”, mediante la semplice formula “H2O”.

Tratto da: “Ecologia della parola” di Massimo Angelini