Ciao


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“Ciao, ciao” è il tipico saluto popolare e lo usiamo così spesso da non rendercene neanche conto.

Ciao è una forma esclamativa di saluto che dal Veneto si è ormai diffusa un pò ovunque. L’origine risale al latino medievale “sclavum”, una parola germanica latinizzata che indicava una persona ridotta in schiavitù. Da “schiavum” deriva l’italiano schiavo che i Veneziani trasformarono prima in “s’ciavo” e poi in ciao che significa dunque schiavo, servo vostro. Con il passare degli anni ciao divenne, prima a Venezia e poi nel resto d’Italia, un saluto che esprimeva totale sottomissione e rispetto.

Oggi questa formula di saluto è molto frequente ma ha perduto il suo significato di deferenza, anzi ha assunto un sapore confidenziale. Anche in Germania si usa salutare le persone con la parola “servus” che ha lo stesso significato di ciao, schiavo, servo.

Le parole hanno sempre un significato più profondo di quello che ci viene presentato, un significato che si nasconde, e che difficilmente riusciamo a scoprire e a ritrovare. Questo è il caso di ciao. Ciao, infatti mostra in modo chiaro ed evidente il percorso che ha intrapreso il rispetto, l’educazione verso il prossimo, nell’ultimo secolo. In passato si diceva un “ciao” non per salutare velocemente una persona, bensì per esprimere sottomissione e rispetto nei suoi confronti.

Oggi purtroppo questo significato si è dissipato, si è nascosto, anzi, certe volte è scomparso del tutto. Oggi ci sono persone che non salutano o  che non si curano nemmeno di guardarti negli occhi; Queste sono tutte persone troppo indaffarate, troppo occupate agli affari propri, al proprio egoismo, persone che non si curano neanche di salutare, di dire un ciao. La mancanza di saluto è un esempio lampante di una società sempre più egoista, stimolata da pensieri, idee anch’esse egoiste. Basti pensare ai cellulari (iPhone letteralmente significa IO telefono), al modo di scrivere (in Inglese il pronome personale prima persona è sempre maiuscolo) etc……

Cominciamo allora a cambiare, a curarsi degli altri, a salutare, a dire un “ciao”.

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